Domande e Risposte – Korrigans
Dopo il demo omonimo, uscito nel 2012 e da noi recensito qualche mese fa, i folk metallers Korrigans stanno attualmente registrando il loro full-lenght d’esordio; ciò però non ha impedito loro di far fronte a qualche domanda per Heavy Metal Heaven. Senza ulteriori esitazioni, quindi, passo la parola direttamente ai membri della band dell’agro pontino, che rispondono tutti insieme.
Come prima cosa, raccontateci la vostra storia…
Korrigans: I Korrigans nascono da un’idea di Solstafir e Torc per il puro piacere di suonare, fino a quando, iniziando a comporre qualcosa di proprio, non esce fuori una passione comune per il folk metal. Cercando di creare qualcosa di più serio e mirato, la line up cambia spesso tra chitarristi e bassisti poco portati per il progetto, fino all’arrivo di Ensis, con il quale la formazione diviene più salda. La vera anima dei Korrigans, però, si materializza grazie all’arrivo delle sonorità folk di Spiorad e dell’approccio black di Thanatos , già noto nella scena underground per aver militato negli Hybris. Successivamente, con l’arrivo di Dalk, si completa la line up che andrà a registrare il primo demo “Korrigans”. In questo momento stiamo terminando le registrazioni per il nostro primo full lenght.
K: La prima recensione del disco la fece Metal Wave e, come la seconda fatta proprio da Heavy Metal Heaven, fu buona, entrambe hanno elogiato la nostra interpretazione del “folk metal” ed entrambe hanno, invece, criticato la qualità del materiale, ma, si sa, demo è sinonimo di budget ridotto! L’aspetto qualità sarà senz’altro corretto nel nostro prossimo lavoro… A livello di pubblico siamo riusciti a vendere diverse copie, per ora solo durante le serate.
K: Per quanto riguarda i brani del full lenght in uscita, siamo stati ispirati principalmente dalla letteratura mitologica classica, Eneide in primis. Volevamo fare un concept sul popolo dei Volsci, i quali occupavano, nei tempi passati, una grande area del Lazio. Il titolo del disco sarà, infatti, “Ferocior Ad Rebellandum”, citazione tratta da un’opera di Tito Livio, che scrisse uno dei pochi documenti che descrivono quest’antica popolazione. Volevamo, però, che non fosse semplicemente un racconto storico ma che fosse una sorta di poema epico in musica: nell’album verranno raccontati i giorni intorno alla Battaglia di Corbione, nella quale i Volsci combatterono fino alla morte per la difesa delle loro terre, ma che furono sconfitti dall’esercito di Roma. Su questo elemento storico abbiamo, poi, costruito una storia con i classici stilemi del poema epico: eroi, divinità e leggende, cercando di catturare lo spirito battagliero di quei popoli antichi. Tutti i brani sono in qualche modo legati l’un l’altro per cui è difficile parlare delle singole tracce. In definitiva è un racconto di sangue, battaglie e ira degli Dei a memoria di culture e popolazioni che altrimenti verrebbero quasi ignorate.
K: Senza dubbio chi ci ha influenzato maggiormente è stata la “scuola” finlandese, per fare qualche nome:
Moonsorrow, Ensiferum, Finntroll, Turisas etc.. Ma tanto ci ha insegnato anche la scena nel nostro Paese, basti pensare ai Folkstone o ai Draugr, con cui abbiamo avuto il piacere di dividere il palco in occasione del Sinistro Fest e che, purtroppo, hanno da pochissimo annunciato il loro scioglimento.
K: Se da un lato siamo tutti accomunati dalla passione per il folk metal, c’è chi importa sonorità più vicine al black metal, prendendo spunto da Taake, Immortal e Agalloch o addirittura vicino al punk dei Misfits, e chi più vicine al folk europeo, a partire dai maestri irlandesi Lunasa o Dervish, fino al neo folk di Faun o Omnia.
Siamo fiduciosi nell’album in uscita, anche se non lo vediamo come una meta, bensì come una tappa di un percorso, e speriamo, tramite il nuovo materiale, di riuscire ad entrar a far parte concretamente della scena folk/pagan italiana, magari partecipando ai festival che ultimamente stanno riscuotendo successo come il Fosch Fest. Ovviamente, una volta finiti i lavori per il disco, ci piacerebbe iniziare a “portarlo fuori” con qualche serata in più!
Mattia