Dark Horizon – Aenigma (2018)
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PRESENTAZIONE | Aenigma (2018) è il quinto album della band nostrana Dark Horizon. |
GENERE | Un power metal deciso ma con grandi spunti melodici e l’iniezione di trame sinfoniche. |
PUNTI DI FORZA | Uno stile molto personale e ben realizzato, una registrazione molto ben lavorata, una grande capacità di esprimere emozioni. In generale, è un disco in cui si sente l’esperienza e la bravura del gruppo. |
PUNTI DEBOLI | – |
CANZONI MIGLIORI | Time Is a Healer, Never Again |
CONCLUSIONI | Aenigma è un piccolo gioiello, in cui i Dark Horizon dimostrano tutta le proprie capacità. |
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Gli italiani Dark Horizon tornano sulla scena dopo ben sei anni dall’uscita di Dark Light Shades con un nuovo full-lenght, Aenigma, e fanno valere la loro esperienza in un album davvero ottimo che non si lascia andare ad errori troppo evidenti.
La opening Back to the Real è già piena di energia e trova nelle ritmiche veloci e nei suoi curati inserti sinfonici un’ottima formula per iniziare al meglio questo quinto lavoro in studio. Il sound generale del disco è davvero piacevole e si sente l’ottimo lavoro di produzione che c’è stato dietro alla registrazione di ogni singolo brano. Le scelte stilistiche dei Dark Horizon si assestano su un power deciso ma attenuato da intenzioni prettamente melodiche sostenute da dalle buone trame sinfoniche che rendono Aenigma abbastanza variegato e godibile. In tutto il disco non ci sono veri e propri miracoli di tecnica dal punto di vista strumentale, e tutto sommato il lavoro svolto dalla band piacentina non è di difficile assimilazione. Ma il vero punto di forza di questo nuovo album sta nella potenza di tutti i brani dal punto di vista della comunicazione emotiva; la scelta di un power sinfonico così tanto votato al melodico giova ai Dark Horizon che sfruttano ottimamente tutte le carte a loro disposizione trovando soluzioni molto convincenti come quelle che possiamo sentire in Time Is a Healer o Never Again. Anche se con certi brani come Ace of Hearts il gruppo sembra impersonare un’interpretazione del power in chiave leggermente più aggressiva del solito (riuscendo peraltro nell’intento di rendere il disco sempre esaltante e mai banale), il quadro generale che viene fuori dopo un attento sguardo ai dettagli racconta di uno stile davvero originale che si lascia ascoltare e riascoltare. I Dark Horizon non hanno per nulla perso lo smalto dopo oltre un decennio di carriera nella quale hanno accumulato tutta l’esperienza necessaria ad inquadrare un proprio modo di intendere il power per sviluppare dei lavori originali che potessero sortire un effetto positivo sulla scena italiana e che fossero di facile fruizione sia per gli appassionati che per chi si approccia a questo genere per la prima volta.
1 | Back to the Real | 04:31 |
2 | Another Lie | 04:38 |
3 | Future World | 04:35 |
4 | It’s Time to Be a King | 04:02 |
5 | Time Is a Healer | 05:28 |
6 | Ace of Hearts | 04:52 |
7 | Never Again | 04:16 |
8 | Hell’s Fire Wheels | 04:35 |
9 | Sea Sirens Voices | 04:39 |
10 | The Avenger | 05:18 |
Durata totale: 46:54 |
Roberto Quassolo | voce |
Daniele Mandelli | chitarra |
Alessandro Battini | tastiera |
Paolo Veluti | basso |
Luca Capelli | batteria |
Klaus Dirks | voce (traccia 6) |
Jonny LIndqvist | voce (traccia 3) |
Clémentine Nantista | voce (traccia 9), backing vocals |
Mario Percudani | voce (traccia 7) |
Giulio Garghentini | backing vocals |
ETICHETTA/E: | Underground Symphony |
CHI CI HA RICHIESTO LA RECENSIONE: | l’etichetta stessa |