Un esordio dall’anima hard rock con una forte componente melodica: la prima pubblicazione ufficiale dei nostrani The Inside è un’opera omonima che porta sulla ribalta le emozioni dei tre musicisti, contenute in dodici brani che si lasciano ascoltare senza particolari problemi.
L’intenzione principale di The Inside è un rock di facile approccio anche per chi non sia necessariamente avvezzo a queste sonorità e raccontare attraverso uno stile prettamente improntato sul melodico “i sentimenti e le paure dell’animo umano”, come scrivono loro stessi nella loro breve biografia. Sul piano tecnico questa stessa semplicità di lettura si riflette nella struttura delle composizioni: il sound dell’hard rock moderno è modellato sulla proposta stilistica del trio, che si limita a fare lo stretto necessario per raggiungere il proprio obiettivo. Ciò non è per forza un aspetto negativo, anzi è prerogativa di un gruppo che vuole mettere le emozioni al centro della propria musica senza perdersi eccessivamente fra inutili tecnicismi. Guardando questo album d’esordio da una tale prospettiva, la performance strumentale dei tre può essere considerata di buon livello e non c’è dubbio che questo repertorio possa essere adatto a delle esibizioni dal vivo, nelle quali molti dei pezzi che compongono questa opera prima darebbero il proprio meglio. Nonostante la presenza di alcuni passaggi non del tutto convincenti The Inside è un inizio che offre degli spunti interessanti, oltre ad essere un disco piacevole da ascoltare e prodotto con cura dal punto di vista tecnico e del suono. L’augurio è che la band continui a trovare il modo di esprimere il proprio sentimento anche osando un po’ di più, senza mai perdere di vista la propria natura e le fondamenta concettuali che stanno alla base di un progetto che, almeno finora, ha mostrato dei buoni presupposti per il futuro.