Hex A.D. – Astro Tongue in the Electric Garden (2020)
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PRESENTAZIONE | Astro Tongue in the Electric Garden (2020) è il quarto album dei norvegesi Hex A.D. |
GENERE | Un doom metal con influssi hard rock e heavy progressive più spinti rispetto al precedente Netherworld Triumphant (2018). |
PUNTI DI FORZA | Un suono in continua evoluzione e mai noioso, una classe intatta rispetto al predecessore. |
PUNTI DEBOLI | Qualche mezzo passo falso, ma niente di fastidioso. |
CANZONI MIGLIORI | A Stone for the Bodies Not Found (ascolta), Grace and Pain (ascolta). |
CONCLUSIONI | Astro Tongue in the Electric Garden è un lavoro ottimo, che ti fa venir voglia di ascoltarlo ancora, e fa meritare agli Hex A.D. il successo che hanno. |
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A due anni di distanza, ritroviamo una band già passata qui per Heavy Metal Heaven: i norvegesi Hex A.D.. Me ne occupai sempre io, elogiando molto il loro, all’epoca, terzo full lenght Netherworld Triumphant. Oggi li riaccogliamo con un nuovo lavoro, Astro Tongue in the Electric Garden.
Avevamo lasciato gli Hex A.D. con un album doom con vaghi echi hard rock e psichedelici. Li ritroviamo a battere la stessa strada oscura, ma mentre in Netherworld le influenze erano appena accennate, qui esplodono del tutto, soprattutto quelle Hard Rock che in più di un brano prendono il palcoscenico a discapito dell’oscurità, per esempio come nell’ottima Grace and Pain che chiude meraviglia tutto l’album e che arriva dopo l’altrettanto meravigliosa A Stone for the Bodies Not Found.
Tutto ottimo? Diciamo che qualche mezzo passo falso lo fanno, ma non inficia troppo la bellezza di Astro Tongue in the Electric Garden: per esempio Old Bones è troppo lunga e i virtuosismi prog la rendono prolissa.
In definitiva gli Hex A.D. continuano a confermarsi ad ottimi livelli: Il loro suono è in continua evoluzione anche all’interno dello stesso disco e solo tra un lavoro e l’altro, dando così vita a un prodotto che non annoia, anzi che ti fa venir voglia di ascoltarlo ancora. I norvegesi meritano di sicuro il successo che hanno in patria, con la speranza che prima o poi vengano conosciuti e apprezzati anche da noi.
1 | Elle Est Mort | 00:47 |
2 | Deadly Nightshade | 06:18 |
3 | Astro Tongue | 04:24 |
4 | The Day the Sky Esploded | 07:50 |
5 | Au Revoir Jardin Électrique | 00:48 |
6 | Hawks and Doves | 08:05 |
7 | Old Bones | 09:13 |
8 | A Stone for the Bodies Not Found | 07:38 |
9 | Grace and Pain (bonus track) | 04:35 |
Durata totale: 49:38 |
Rick Hagan | voce e chitarra |
Mags Johansen | organo, pianoforte, mellotron, synth |
Are Gogstad | basso |
Matt Hagan | batteria |
Eric Hawk | sconosciuto (traccia 6) |
Thomas Tofthagen | sconosciuto (traccia 6) |
Rowan Robertson | chitarra (traccia 9) |
ETICHETTA/E: | Fresh Tea Records |
CHI CI HA RICHIESTO LA RECENSIONE: | Freshphoria |