Xenos – Filthgrinder (2020)
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PRESENTAZIONE | Filthgrinder (2020) è l’album d’esordio dei siciliani Xenos. |
GENERE | Un thrash metal ancorato al passato che lascia poco spazio all’interpretazione personale del gruppo. |
PUNTI DI FORZA | Capacità tecniche rilevanti dal punto di vista strumentale. |
PUNTI DEBOLI | Performance vocale poco d’impatto, una produzione sonora poco curata e una proposta stilistica che in generale non ha molto da dire. |
CANZONI MIGLIORI | Iconoclast (ascolta) |
CONCLUSIONI | Filthgrinder è un esordio poco convincente che però lascia intravedere del potenziale inespresso da parte della band. |
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Gli Xenos sono un trio fondato nel 2018 da Ignazio Nicastro che si propone di produrre un thrash metal parecchio ispirato alle sonorità old school. In Filthgrinder, esordio pubblicato quest’anno, il gruppo si esprime con una serie di idee che non riescono a portare alla luce il proprio potenziale.
Il parallelismo con il passato è d’obbligo: lo stile degli Xenos omaggia i mostri sacri del thrash e lo fa con dei brani che nel suono hanno ben poco di moderno. Questo aspetto rischia in più punti di essere la condanna di Filthgrinder nella misura in cui viene a mancare un vero e proprio “marchio” che possa in qualche modo identificare la personalità della formazione siciliana. Una produzione tecnica rivedibile non aiuta poi nel tentativo di dare vita a dei brani d’impatto, stroncando sul nascere alcune intuizioni compositive che si sarebbero rivelate altrimenti interessanti. Come spesso accade alle band che tentano un approccio quasi reverenziale verso il proprio genere di riferimento, gli Xenos si preoccupano eccessivamente di conformarsi a delle caratteristiche ben definite invece che concentrare le loro forze nella ricerca di un’interpretazione di quelle stesse caratteristiche. A confermare questo fascino verso la golden age del thrash sono le due collaborazioni illustri che l’album può vantare (Jeff Dunn dei Venom in Birth of A Tyrant e Si Cobb degli Anihilated in Of Magma and War) e una cover poco convincente della storica Peace Sells dei Megadeth. Cercare di costruire un disco che ha le sue fondamenta solo nel passato è un compito arduo da portare a termine principalmente per due ragioni: richiede una conoscenza tecnica quasi impeccabile degli elementi che hanno portato quelle sonorità a fare la storia e soprattutto si corre sempre il rischio di far risultare il proprio lavoro come qualcosa di già sentito che non aggiunge nulla a ciò che si conosce di quel particolare genere. Chiaramente non serve rivoluzionare il thrash metal per ottenere un buon esordio, ma in Filthgrinder ciò che viene a mancare è una direzione vera e propria da seguire per avvicinarsi ad un genere tanto amato quanto difficile da trattare.
1 | Soldados | 02:33 |
2 | Filthgrinder | 03:28 |
3 | Post Apocalypse | 05:01 |
4 | Birth of a Tyrant | 03:40 |
5 | So Old, So Cold | 04:15 |
6 | Iconoclast | 03:38 |
7 | Angel of Silence | 05:25 |
8 | Peace Sells (Megadeth cover) | 03:51 |
9 | Of Magma and War | 05:37 |
Durata totale: 37:28 |
Ignazio Nicastro | voce e basso |
Giuseppe Taormina | chitarra |
Danilo Ficicchia | batteria |
Jeff “Mantas” Dunn | chitarra solista (traccia 4) |
Si Cobb | voce (addizionale – traccia 9) |
ETICHETTA/E: | Club Inferno Entertainment |
CHI CI HA RICHIESTO LA RECENSIONE: | l’etichetta stessa |