Aevum – Multiverse (2020)
PRESENTAZIONE | Multiverse (2020) è il terzo full-lenght firmato dagli italiani Aevum. |
GENERE | Un interessante symphonic dalle sfumature gothic. |
PUNTI DI FORZA | L’idea che muove i brani è valida e ben strutturata. |
PUNTI DEBOLI | Un uso a tratti eccessivo delle tastiere e un cantato non sempre efficace. |
CANZONI MIGLIORI | Cold Spot (ascolta) |
CONCLUSIONI | Multiverse è forse un’occasione mancata per gli Aevum, che comunque non manca di far trapelare anche in questo nuovo capitolo la sua interpretazione. |
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Multiverse è il terzo full-length firmato dagli italiani Aevum e fa seguito a Dischronia, un buon disco di cui ci siamo occupati tre anni fa in occasione della sua uscita. Il symphonic metal della band è ancora una volta condito da componenti gothic ma si serve di alcuni meccanismi compositivi che non sempre risultano efficienti.
La formula stilistica messa a punto dalla formazione nostrana si avvale di un cantato in alternanza tra il clean classico e uno che invece richiama quello lirico, aspetto che si configura contemporaneamente sia come positivo che come negativo. Nel concept sviluppato dagli Aevum le due voci si completano a vicenda donando un’atmosfera suggestiva a dei brani già parecchio evocativi per la loro natura quasi teatrale, ma in molti passaggi è proprio la parte vocale della composizione a stonare con il resto degli elementi. Un’altra delle caratteristiche che impediscono a Multiverse di essere il tanto atteso passo in avanti per la band piemontese è un utilizzo talvolta eccessivo degli inserti elettronici, spesso e volentieri in antitesi con i brani che dovrebbero supportare. A mettere in salvo l’album è un songwriting tutto sommato vincente in grado di risultare variegato e mai veramente stagnante: da questo punto di vista il gruppo ha sicuramente saputo catalizzare tutto ciò che c’era di buono nei capitoli precedenti per dar vita a delle tracce in grado di mantenere alta l’attenzione. Anche se ci troviamo davanti a quello che potenzialmente sarebbe potuto essere davvero un momento di svolta importante per la band, va dato loro il merito di aver portato avanti un progetto ambizioso. Con una manciata di accorgimenti in più gli Aevum hanno tutte le carte in regola per far parlare di sé; i primi due lavori erano già promettenti e anche Multiverse merita il suo spazio.
1 | The Pilgrim | 03:57 |
2 | Spark of Life | 04:26 |
3 | Tair | 04:24 |
4 | Black Honeymoon | 04:15 |
5 | The Time Machine | 04:15 |
6 | Cold Spot | 05:12 |
7 | Ulas | 03:44 |
8 | Hopeless | 04:01 |
9 | Fratricide | 04:24 |
10 | Wwill | 04:12 |
11 | Seeds | 04:45 |
12 | The Garden of Mars | 04:46 |
13 | Cessate, Ormai Cessate | 02:38 |
Durata totale: 54:59 |
Hydra | voce harsh |
Lucille Nightshade | voce pulita |
Richard | voce harsh e pianoforte |
Emanuel La Croix | chitarra |
Lord of Destruction | chitarra |
Ian | tastiera |
Paul Grey Hunter | basso |
Cosimo De Nola | batteria |
ETICHETTA/E: | DarkTunes Music Group |
CHI CI HA RICHIESTO LA RECENSIONE: | Infinity Heavy |