Domande e Risposte – Born in Exile
Album energico e sorprendente: così, nella recensione di tre mesi fa, ho descritto Transcendence, secondo album degli spagnoli Born in Exile. Osservare il percorso di crescita di una band è sempre molto interessante, specie se questa si rende protagonista con uno stile complesso ed elaborato. È per questo che ho avuto l’interesse ad intervistare i Born in Exile, provenienti da una realtà che non molto spesso si sente nominare in ambito metal, quella spagnola. Ne è scaturita un’intervista semplice, concisa e molto interessante.
ALESSANDO DE CAPUA: | Come sono nati i Born in Exile? Che idea avevate quando avete iniziato a pensare alla loro musica e alla direzione stilistica da intraprendere? |
BORN IN EXILE: | Abbiamo iniziato a definire il nostro stile nel 2015, quando Kris è arrivato. Abbiamo sempre voluto formare una band in cui ogni membro fosse uguale agli altri. Volevamo creare una musica prog influenzata, con voci per lo più pulite e con musicisti qualificati. Qualcosa per impressionare e facilitare l’ascolto di tutti. Pensiamo di aver raggiunto questo obiettivo nel 2020 con il nostro nuovo album Transcendence. |
ALESSANDO DE CAPUA: | Sembra che i vostri primi lavori, in particolare Transcendence, siano stati accolti molto bene nella scena underground. Quali erano le vostre aspettative su questo album? |
BORN IN EXILE: | Le nostre aspettative erano di cambiare un po’ la linea di composizione principale, realizzando qualcosa di più maturo e ben rifinito. Ci siamo concentrati sull’avere un suono migliore in molti modi possibili. Volevamo migliorare anche i numeri rispetto al nostro primo disco, “Drizzle of Cosmos”. La nostra idea era quella di fare un tour in Europa (avevamo due concerti in Italia) e portare i nostri spettacoli il più lontano possibile, ma bisogna aspettare ancora un po’ a causa della attuale situazione. |
ALESSANDO DE CAPUA: | Il vostro stile particolare vi ha permesso di entrare tra le migliori band underground spagnole. Cosa ne pensate della scena metal spagnola? |
BORN IN EXILE: | La scena metal in Spagna è una questione difficile. Pensiamo che le migliori band underground non stiano esportando la loro musica in Europa e in America (o nel resto del mondo) a causa della mancanza di fiducia in ciò che viene prodotto nella nostra scena nazionale. Abbiamo molte band qui in Spagna e nessuno ha la possibilità di uscire e avere successo, solo in pochi ci riescono. È come una montagna difficile da scalare, ma stiamo ancora provando a lottare per la nostra musica e per farci valere. |
ALESSANDO DE CAPUA: | Come siete entrati in contatto con il mondo del metal e cosa significa per voi oggigiorno? |
BORN IN EXILE: | Siamo entrati in contatto con il mondo del Metal fin dalla nostra infanzia, chi prima o chi dopo, ma eravamo tutti molto giovani. Magari guardando qualcosa in TV, un disco di un amico, ecc… Fino a quindici anni fa la gente era molto più vicina alla musica Rock / Metal perché era più virale in TV o in radio. Al giorno d’oggi, invece, abbiamo un enorme menu, con musica principalmente commerciale e si deve accedere a Internet per trovare qualcosa, ma di solito non si trova in primo luogo la musica underground. Per noi, la musica Metal è ancora molto presente nelle nostre vite perché la creiamo e molti di noi la insegnano in una scuola musicale nel nostro paese. |
ALESSANDO DE CAPUA: | Che tipo di emozioni vorreste suscitare con la vostra musica? |
BORN IN EXILE: | I nostri testi di basano sulle nostre esperienze: solitamente scriviamo riguardo a cose di cui ci piace parlare, cercando di arrivare in contatto con qualcuno che ha vissuto quell’esperienza. Musicalmente vogliamo che l’ascoltatore provi empatia, allegria, riflessione, solitudine o rabbia… Vogliamo suscitare molti sentimenti diversi. |
ALESSANDO DE CAPUA: | Compatibilmente con la pandemia, quali sono i vostri piani per il futuro? |
BORN IN EXILE: | Vorremmo continuare con tutto ciò che abbiamo pianificato per quest’anno, portando a termine tutti i concerti che abbiamo organizzato, inclusi i tour, e portare il nostra nuovissimo “Transcendence” il più lontano possibile. |
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