Il quarto disco siglato dagli svedesi Denied porta il nome di The Decade of Disruption. Ci eravamo occupati del quintetto scandinavo in occasione della precedente uscita Freedom of Speech (2018), e in quel caso la band era stata in grado di attirare su di essa una grande aspettativa: avranno rispettato le attese?
Risposta breve: sembra proprio di sì.
Risposta lunga: Il suono robusto e granitico sul quale i precedenti dischi si sono formati rimane una delle certezze portate avanti anche nell’ultimo lavoro. Per quanto lo stile dei quattro metalheads nordeuropei sia figlio di un solido thrash con le radici nel passato e forti influssi heavy, la formula vincente consiste nel modo in cui i paradigmi classici vengono riutilizzati per qualcosa di effettivamente nuovo. Si percepisce anche ad un primo, distratto ascolto che la proposta dei Denied sbaraglia (quasi) tutta la concorrenza per il suo modo di porsi; le ritmiche, gli assoli, le melodie che lo caratterizzano vivono di momenti tremendamente ispirati e lasciano poco al caso. Risulta impossibile ascoltare The Decade of Disruption senza che qualche brano catturi l’attenzione per un motivo o per un altro, dal momento che la struttura compositiva del disco esplode in una dinamicità coinvolgente. Alla luce di questi nove brani, non è azzardato dire che il passo in avanti “promesso” con Freedom of Speech si è in effetti verificato: ogni aspetto già convincente del penultimo album ha conosciuto uno sviluppo massiccio durante questi due anni di attesa, contribuendo di fatto ad un perfezionamento delle scelte stilistiche che hanno accompagnato la band fino a questo momento. È possibile nel 2020 divertire, emozionare ed esplorare nuove sonorità pur servendosi di un thrash metal fortemente legato alle sue origini? La vera risposta è contenuta nei quarantotto minuti che seguono la pressione del tasto “play”.
Che si tratti di semplice fortuna o grande abilità nell’aver individuato uno schema valido per un progetto musicale di tutto rispetto, i Denied hanno colpito ancora e lo hanno fatto a modo loro. Fortissimo.