Seventh [CAN] – Vacarme (2020)
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PRESENTAZIONE | Vacarme (2020) è il secondo album dei Seventh, band black metal canadese fondata nel 2017. |
GENERE | Un atmospheric/post-black metal introspettivo che mescola atmosfere eteree con altre più diaboliche. |
PUNTI DI FORZA | La produzione ottimale e un songwriting profondo contribuiscono a dare all’album un impatto molto coinvolgente. |
PUNTI DEBOLI | – |
CANZONI MIGLIORI | Echoes (ascolta), Through the Flesh (ascolta) |
CONCLUSIONI | Vacarme è uno degli album più memorabili di questo 2020, e presenta i Seventh come una band che sa come muoversi in un genere particolare e per niente scontato. |
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Proveniente dalla sempre straordinaria scena metal del Québec, la band atmosferic/post-black metal che prende il semplice nome di Seventh ha iniziato il suo percorso non molto tempo fa. Il gruppo si forma nel 2017 a Quebec City, ma sono riusciti a pubblicare già due album sulla lunga durata, ovvero il debutto Limbes del 2017 e il secondo Vacarme nel 2020. Registrato presso La Boîte Noire Studio a Quebec City con François Côté-Fortin, noto produttore e musicista della scena metal canadese, e presentato con una bellissima opera dell’illustratore Philippe D’Amours, Vacarme esplora il disagio psicologico, il disturbo mentale e come alcuni individui traggono beneficio dal commettere atti immorali per sfuggire alla realtà. Il tutto con un songwriting molto elaborato, abbracciato dal muro enorme di suoni atmosferici realizzati da Jean-Fred Gauvin alla voce, Olivier Falardeau alle chitarre, Martin Lessard al basso e Alex “Blaireau” Bernatchez alla batteria.
Le linee di chitarra nascono dal suono di un orologio che ticchetta nell’intro Synthèse, creando un’atmosfera forte che schiaccia i nostri sensi nella prima traccia Echoes, in cui i testi ringhiati di Jean-Fred, si unisce ad un’esibizione fulminante di atmospheric black metal con uno straordinario finale acustico. Poi, senza perdere tempo, il quartetto trafigge le nostre anime con Hundred Winters, dove i blast beats di Alex camminano mano nella mano con il riffage black metal di Olivier. La musica continua a crescere di intensità, oscurità e furia fino alla fine guidata dagli scream sempre angoscianti di Jean-Fred, e la sostanza non cambia in The Gift of Death, dove Olivier e Martin strimpellano le loro corde in grande stile, apportando elementi di doom metal alla loro sonorità già pesante come l’inferno.
Linee serene e melodiose permeano l’aria nella seguente Bloom, prima che la piena forza torni con la sesta con la sesta Lust: i suoi oltre sei minuti di passaggi cupi e ipnotizzanti mostrano un altro fantastico lavoro svolto alle chitarre, mentre Alex continua a percuotere incessantemente la sua batteria in un’entusiasmante rappresentazione della violenza sonora. Nei nove minuti di Disheartened, i Seventh ci mostrano il lato più puro dell’atmospheric black metal: la voce del singer è assolutamente demoniaca, accompagnata dagli stridenti riff di Olivier e dal fragoroso basso. E un altro intermezzo elegante e affascinante, intitolato Collapse, funge da quiete prima della tempesta per la conclusiva Through the Flesh portando avanti la devastazione dei testi austeri e la loro polverosa fusione di suoni anneriti, concludendo l’album con un’atmosfera incendiaria.
Il Canada è da sempre uno dei paesi più attivi per quanto riguarda il nostro genere musicale, e assistere all’ascesa di band di nicchia, estreme e dalla proposta musicale complessa, è sempre un piacere. I Seventh saranno forse tra gli ultimi arrivati nella prorompente scena estrema canadese, ma il potenziale mostrato in Vacarme conferma le elevate capacità di questa band e le sue prospettive più che rosee. Sarà solo il tempo a confermare tutto, ma per il momento, godiamoci questo bellissimo lavoro.
1 | Synthèse | 01:27 |
2 | Echoes | 08:11 |
3 | Hunderd Winters | 05:47 |
4 | The Gift of Death | 05:34 |
5 | Bloom | 01:09 |
6 | Lust | 06:22 |
7 | Disheartened | 09:01 |
8 | Collapse | 01:08 |
9 | Through the Flesh | 07:59 |
Durata totale: 46:38 |
Jean-Fred Gauvin | voce |
Olivier Falardeau | chitarra |
Martin Lessard | basso |
Alex Bernatchez | batteria |
ETICHETTA/E: | autoprodotto |
CHI CI HA RICHIESTO LA RECENSIONE: | Corrosive Talent Music PR |