Calarook – Surrender or Die (2020)
PRESENTAZIONE | I Calarook sono un quintetto svizzero e Surrender Or Die (2020) è la loro prima pubblicazione ufficiale. |
GENERE | Un folk metal declinato alla maniera dei pirati con un accento particolarmente aggressivo ed energico. |
PUNTI DI FORZA | Un songwriting potente, fantasioso, in grado di coinvolgere da subito e pieno di spunti interessanti. |
PUNTI DEBOLI | Tutti i pezzi sono godibili, ma forse il numero di brani sulla tracklist è eccessivo e si poteva eliminare qualcosa di leggermente superfluo. |
CANZONI MIGLIORI | Surrender or Die (ascolta), A Cursed Ship’s Tale (ascolta), The Undying Sailor (ascolta), Into the Storm (ascolta) |
CONCLUSIONI | Surrender or Die è un esordio coi fiocchi che si fa sentire. I Calarook hanno molto da raccontare e la lunghezza di questa opera ne è la testimonianza. |
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L’esordio degli svizzeri Calarook porta il nome di Surrender or Die. La band ci porta a bordo del suo veliero in un viaggio fatto di folk metal dai tratti pirateschi, disegnando atmosfere estremamente coinvolgenti.
Fin dalle prime battute il quintetto spinge con tutte le forze grazie a delle ritmiche granitiche. Ad aiutare la resa di questa cornice strumentale già efficace di suo non mancano delle ottime performance vocali da parte di Philipp Wyssen, coadiuvato talvolta dai cori tipici delle ciurme che solcavano i pericolosi mari di un tempo. Nella stesura di questi brani la formazione elvetica non si risparmia, né esita a mostrare la propria irreprensibile creatività; non che le sonorità proposte siano poi così innovative, ma la maniera escogitata per raccontare un tipo di metal tanto evocativo aiuta i cinque a riuscire nell’intento. Il primo lavoro dei Calarook è già una grandissima sorpresa che merita un ascolto per la sua elaborazione energica e per nulla scontata, capace di intrappolare l’ascoltatore nella fitta rete intessuta dai rapidi fraseggi chitarra-violino. Mi si chiederà: ma se ho voglia di ascoltare un po’ di metal che mi faccia perdere fra le onde dell’oceano, non posso semplicemente mettere su un disco degli Alestorm? Ovviamente sì, ma vi perdereste un tesoro finora rimasto nascosto e – trattandosi del medium sonoro – inascoltato. La potenza sprigionata in Surrender or Die è un assalto continuo all’orecchio che in un’ora e nove minuti di registrazione non trova pace: un totale di sedici brani (forse eccessivi per un esordio, ma comunque godibili tutti allo stesso modo) che scorrono piacevolmente come l’alcool dopo un’offensiva pirata andata a buon fine. Il salto nel vuoto che la band ha fatto in questa sua prima prova pubblica dà a loro ragione e a noi un motivo per seguirli in futuro, sempre che veniate ammessi nella loro ciurma scatenata.
1 | 47°30’18”N 8°51’52”E | 02:02 |
2 | A Curshed Ship’s Tale | 04:33 |
3 | Quest for Booze | 05:36 |
4 | Into the Storm | 07:06 |
5 | Surrender or Die | 04:27 |
6 | Invisible Pineapples | 05:09 |
7 | Kraken’s Chest | 05:46 |
8 | Paul the Parrot | 03:36 |
9 | Jack Rackham | 03:22 |
10 | Kicking Flamingos | 03:33 |
11 | Davy Jones’ Locker | 03:47 |
12 | Tentacle Explosion | 02:34 |
13 | Loyal to None but Rum | 04:38 |
14 | The Legend of Liquor Island | 03:03 |
15 | The Feast of Emerald Meadows | 04:34 |
16 | The Undying Sailor | 05:37 |
Durata totale: 01:09:23 |
Philipp Wyssen | voce |
Nico Wiget | chitarra |
Lukas Mischler | violino |
Flavio Pompeo | basso |
Yves Locher | batteria |
ETICHETTA/E: | autoprodotto |
CHI CI HA RICHIESTO LA RECENSIONE: | Metalmessage PR |