Alfoso Corace è un artista nostrano che con Fo’s Room, primo album del suo progetto solista, ha dato spazio alla sua creatività personale. L’album è molto variegato, si trovano tutte le sfumature e gusti propri dell’artista. La primissima cosa che ho notato è l’ampio utilizzo di voci piene di effetti, tuttavia non essendoci una linea vocale vera e propria, tutte le tracce si possono considerare strumentali. Da questo punto di vista, sorge l’unico problema di fondo che c’è ovvero la mancanza di un elemento protagonista che possa essere una voce oppure una chitarra.
Certo ci sono momenti in cui il protagonismo non manca, ad esempio in Isolation abbiamo una buona struttura che alterna bene in momenti tra i soloing di chitarra e le voci effettate. È una traccia che funziona perché si lascia giusto spazio agli elementi e con un finale che prende dinamicità. La miglior canzone è sicuramente Control che evolve, questo porta ad una dinamicità strutturale interna al brano che funziona bene specialmente quando si arriva al riff con l’armonico che è bello e funzionale. Sicuramente la traccia diametralmente opposta è The End, l’ho trovata estremamente piatta. Per il resto le canzoni hanno ricchi dettagli che sono piacevoli, riff energici e interessanti, melodie avvolgenti come in Turning Clear.
In conclusione, l’opera di Corace è sicuramente particolare, ha un carattere forte che deve piacere. Dal punto di vista oggettivo ci sono sicuramente buone canzoni e idee veramente belle, soggettivamente avrei preferito dare più spazio alla chitarra, nelle canzoni dove accade mi hanno colpito di più; ad esempio, l’assolo acustico in People in Disguise è quasi perfetto, bello e funzionale alla canzone. Ciò ovviamente non significa che le altre canzoni non regalino emozioni, anzi l’album di per sé fila molto bene è molto coerente e l’ascoltatore può tranquillamente ritrovarsi ad apprezzare molti aspetti. Quindi Fo’s Room è un disco solido che a causa della sua forte personalità (quella di Alfonso Corace) necessità di trovare l’ascoltatore che va d’accordo con la personalità musicale dello scrittore.