I Lazy Legs sono un duo americano formato qualche anno fa dagli statunitensi Laura Wagner e Michael Tenzer. Con Moth Mother arrivano alla seconda pubblicazione in studio dopo un promettente esordio che ha visto la luce nel 2016 col nome di Visiondeath. Il progetto ha dei tratti caratteristici molto sfumati che variano dallo shoegaze al doom, passando per lo stoner e il post-rock.
Il disco vive di un dualismo ben congegnato fra la sua parte lenta e sognante e quella in cui i due musicisti danno sfogo alla loro vena più violenta (sempre con un’accezione prettamente melodica). Il comparto strumentale è dominato dall’uso massiccio di effetti e distorsioni che rendono l’atmosfera estremamente suggestiva; nel sound grezzo e primitivo di questo nuovo album la band spinge all’estremo la sperimentazione, sporcando quanto più possibile ogni singola traccia per esplorare le proprie possibilità. Abbandonare l’utilizzo esclusivo della formula vincente dell’esordio – ovvero uno shoegaze di stampo onirico e melodico – non era per nulla un passo scontato da parte dei due strumentisti statunitensi. Al contrario, sembra doveroso sottolineare quanto la loro voglia di fare un passo in avanti sia uno dei punti di forza più evidenti di Moth Mother, anche se c’è sicuramente del margine di miglioramento sul piano del songwriting. La coppia Wagner/Tenzer costruisce una struttura sofisticata e la riempie di dissonanze, cambi di passo e sonorità che da sole riescono ad aprire una strada nuova per la loro carriera: se con il loro primo vagito avevano già catturato l’attenzione (quantomeno degli appassionati del genere), in occasione della seconda prova non si può che prendere atto della notevole crescita che il duo sta attraversando. Non è dunque possibile prevedere se il prossimo lavoro sarà allineato a quello preso in esame oggi, ma è ragionevole pensare che la qualità che ha contraddistinto i precedenti sarà sempre la padrona di casa.