Il secondo lavoro in formato full-length per gli italiani DiesAnEra porta il nome di Grudge e fa seguito al buon esordio del 2017 (dal titolo Crumbs). Il gothic metal suonato dalla formazione nostrana si presenta ancora volta in una forma piuttosto efficace, con i suoi immancabili inserti elettronici mischiati ad influenze dal metal moderno e dall’alternative.
La forza del songwriting risiede per questo album risiede in un equilibrio fra le parti che concede ad ognuna di esse un spazio di rilievo. Anche se le ritmiche sprigionate dalle chitarre sono trainanti e fondamentali, si astengono da complicazioni eccessive che avrebbero solo reso inutilmente macchinosi i brani; al contrario, si rendono funzionali alle composizioni preparando il terreno per il pregevole lavoro delle tastiere (in questo caso co-protagoniste della scena). La firma dei DiesAnEra riesce in qualche modo ad essere contemporaneamente essenziale e completa, segno di una maturità raggiunta in pochi anni ma che merita di essere riconosciuta. Per portare a termine il salto di qualità che la band ha fatto rispetto ai suoi primi passi sarebbe forse servito snellire alcuni passaggi o ripensare certi dettagli che – di rado, c’è da dirlo – rischiano di appesantire il quadro generale della situazione, anche se restano l’espressione più profonda di una band ancora in fieri. Attenzione però, questo non deve scoraggiare chi volesse approcciarsi all’ascolto di Grudge: uno dei suoi pregi più rilevanti è proprio la sua apertura alle sonorità più moderne e alternative del mondo metal, che si configura come un ottimo elemento da affiancare alle innegabili radici gothic a cui il gruppo si riferisce fin dagli albori. Per i DiesAnEra è dunque buona (anche) la seconda. Chi l’ha detto che non si può fare un gothic melodico ed energico senza farlo diventare una macchietta scolorita e poco accattivante?